Il territorio

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Spazio verde

Artogne

Il territorio del Comune di Artogne confina a nord con Gianico e Darfo Boario Terme, a sud con Pian Camuno e per un breve tratto anche con Pisogne, mentre a est confina con Bovegno. Artogne confina sul fondovalle, verso ovest, con il Comune di Costa Volpino, in territorio bergamasco. Il territorio è caratterizzato, dal punto di vista idrografico, dalla presenza di un collettore principale, la Valle del Re di Artogne, che nel suo tratto più a valle delimita il territorio dei due Comuni di Artogne e Pian Camuno, mentre più in alto funge da ricettore di una serie di vallecole laterali che, soprattutto in sponda orografica sinistra, presentano situazioni di accidentalità molto marcate, quali la Valle del Corazzino sotto Montecampione, la Valle dell’Inferno, fortemente dissestata, la Val Maione, le Valli Bassinale e Bassinaletto. Ad est il confine è dato dalla cresta montuosa formata dal Monte Muffetto-Monte Splaza-Colma di Marucolo.

Le superfici assestate risultano sparse per il territorio comunale e comprendono castagneti, poco sopra l’abitato (ex castagneto da frutto) e in località Albere, faggete, tra località Albere e Fontanelli, e piceo-faggeti, questi ultimi per lo più dislocati nel settore inferiore del versante compreso tra la Valle di Bassinale e la Valle Maione.

Bienno

Il territorio del Comune di Bienno si estende sul versante idrografico sinistro della Valle Camonica, comprendendo il bacino del torrente Grigna e del suo affluente Travagnolo, denominato Arcina nella parte alta, nel quale a sua volta confluiscono la Valdaione e la Valle Lavena; l’altitudine minima (400 m s.l.m.) si registra nel fondovalle presso il fiume Oglio, l’altitudine massima si riscontra sul Monte Auccia (2.212 m s.l.m.), situato sullo spartiacque con la Val Trompia.

La superficie territoriale è di 2.396 ettari, di cui 1.477 di proprietà comunale: il Comune confina ad ovest con i Comuni di Cividate Camuno e Berzo Inferiore, a sud con Bovegno e Collio, a nord e ovest con i Comuni di Breno e Prestine.

Nella parte superiore il territorio è ampio ed aperto, e da ovest ad est si susseguono, con andamento sudest-nordovest, la Valle Grigna, la Valdaione, la Valle Arcina e la Valla Lavena: nella prima si innestano in sponda idrografica sinistra la Val Bresciana e la Val Gabbia, entrambe facenti parte della Zona di Protezione Speciale Val Grigna; la Valdaione, solcata dal torrente omonimo, è delimitata ad ovest dalla dorsale Dosso Figarolo (1910 m s.l.m.) – Dosso della Fiora (2140 m s.l.m), e ad est dalla dorsale Dosso Santo (1838 m s.l.m.) – Monte San Gallo (2054 m s.l.m.) – Pizzo Mortaio (2154 m s.l.m.); la Valle Arcina e la Valle Lavena, percorse dai torrenti omonimi, sono infine separate dalla dorsale di Punta Lavena (2008 m s.l.m).

A valle della confluenza tra i torrenti Travagnolo e Grigna il territorio si restringe notevolmente e presenta una morfologia più accidentata con alvei molto marcati e versanti ripidi fino all’ingresso dell’abitato di Bienno, dove si apre il conoide alluvionale.

La proprietà assestata occupa prevalentemente il settore montano e subalpino, dove dominano le formazioni di conifere ascrivibili alle peccete montane o subalpine ed ai lariceti; le prime sono infatti prevalenti nella Valdaione, in Valle di Travagnolo e nella Val Grigna, i secondi sono frequentemente diffusi alle quote superiori ai 1.500 m s.l.m., in località Arcina, sul versante orientale del Dosso Santo, sul Dosso Figarolo, in località Campolungo. Negli orizzonti superiori dominano pascoli o formazioni arbustive riconducibili ad alnete, soprattutto sui medio-alto versanti lungamente innevati (Dosso della Fiora, Punta Lavena), in stazioni con suoli relativamente ricchi in nutrienti. Nell’orizzonte collinare o submontano si rinvengono querceti, lungo i ripidi versanti soprastanti le forre create dal torrente Grigna, aceri-frasineti, entro le stesse forre, orno-ostrieti, sui versanti ripidi ed esposti prevalentemente a sud nella parte inferiore della Val Grigna, limitati castagneti. Le pinete di pino silvestre, di origine artificiale, sono diffuse a monte dell’abitato di Bienno, sul Dosso del Cerreto; sempre di origine artificiale è la pecceta di sostituzione presente in località Moiette.

Cividate Camuno

Il Comune di Cividate Camuno è situato nella Bassa Valle Camonica, confina a Nord con Breno, Malegno ed Ossimo, ad Ovest con Piancogno, a Sud con Esine e Berzo Inferiore ed ad Est con Bienno, ed ha una superficie di 338 ettari, buona parte dei quali pianeggianti, sia in destra che in sinistra del fiume Oglio (quota minima 250 m s.l.m.), che lo attraversa da Nord-Est a Sud-Ovest. La porzione meridionale ed orientale del Comune è caratterizzata da modesti rilievi calcarei, le colline del Bardisone (quota massima del territorio comunale, 459 m s.l.m.) e del Barberino, che lo separano dall’adiacente Val Grigna.

La maggior parte delle proprietà comunali è ubicata nella zona del Passo Crocedomini, nei Comuni censuari di Prestine e Bienno, suddivisibile in due unità territoriali, la prima delle quali è compresa tra la SP BS 345 ed il Monte Trabucco, la seconda, più estesa, ha la forma di un triangolo delimitato a Nord dalla valle di Crocedomini, ad Est dai torrenti Bazenina e Rondenino e ad Ovest dalla cresta rocciosa che lo separa dalla valle Arcina. Le proprietà soprastanti Dalmone e quelle site lungo la Valle di Crocedomini e la Valle Bazenina ricadono nel Comune censuario di Prestine, mentre la Valle di Lavena e la Valle di Rondenino (quest’ultima appartenente al bacino idrografico del fiume Chiese) appartengono al censuario di Bienno.

Le formazioni forestali in assestamento denotano profonde alterazioni di origine antropica per quanto riguarda sia l’estensione che i principali parametri selvicolturali: le colline del Bardisone e del Barberino ospitano un soprassuolo riconducibile all’orno-ostrieto, spesso degradato per via di massicce utilizzazioni passate. Nella zona montana buona parte delle originarie fustaie di conifere è stata sostituita da pascoli, a volte arborato, con conseguente abbassamento del limite altitudinale della vegetazione arborea; tra i 1.300 ed i 1.6.000 m s.l.m. prevale la pecceta montana, mentre a quote maggiori è affermata la pecceta subalpina, con notevole mescolanza di larice; il lariceto subalpino è meno frequente, e limitato alla zona di Pian di Campo o nella alta Valle Lavena. A quote superiori dominano formazione pascolive o incolti produttivi derivanti dall’abbandono della pratica pastorizia, con conseguente ingresso di alnete, rodoreti o formazioni con maggiociondolo e sorbo degli uccellatori.

Darfo Boario Terme

Il Comune di Darfo Boario Terme è situato in un’ampia pianura alluvionale nella bassa Valle Camonica: Il territorio comunale comprende il nucleo abitato che occupa l’intero fondovalle, intervallato da prati e colture agrarie che risalgono la fascia pedemontana dei due principali massicci rocciosi del Dosso Blussega ad est (1.810 m s.l.m.) e del Monte Altissimo ad ovest (1.703 m s.l.m.), separati fra loro dal fiume Oglio: dal punto di vista geomorfologico il territorio comunale è delimitato a sud dalla valle del torrente Re, ad est dalla Valle dell’Orso, che fungono anche da confine con il comune limitrofo di Gianico, a nord dalla Valle dell’Inferno, che segna il confina con il Comune di Esine; dalla parte opposta si erge possente il Monte Altissimo, la cui cima segna il confine comunale con Angolo Terme, confine che prosegue poi verso nord sino a malga Mine separando Darfo Boario Terme dal comune di Piancogno, mentre a sud, dopo aver corso per un tratto lungo le creste rocciose dell’Altissimo, scende attraverso la Valle di San Giovanni, taglia verso la frazione di Gorzone, attraversa il fiume Dezzo per poi chiudersi intorno alle colline di Sorlina e di Capo di Lago.

Al territorio comunale vero e proprio si aggiungono poi una serie di proprietà situate sui Comuni censuari di Angolo Terme e di Piancogno, che consentono al confine comunale di allargarsi a nord-ovest verso la Val Sorda, attraversando il Monte Ghigozzo (1.599 m s.l.m.) circondando così il Pian delle Città e le malghe di Pratolungo, Guccione e Pradazzo. Poco più a sud, all’imbocco della Valle di San Giovanni, il confine si estende ulteriormente sul territorio di Angolo Terme, disegnando una sorta di piccolo “sperone”. Viceversa, malga Mine, situata sul territorio comunale di Darfo B.T., risulta di proprietà di Piancogno.

Dal fondovalle, nei pressi di Boario Terme, emergono due piccoli rilievi montuosi, il Monticolo (393 m s.l.m.) e il Castelletto (307 m s.l.m.).

L’estrema eterogeneità del territorio comunale si riflette sulla composizione floristica dei soprassuoli assestati, caratterizzati dalla presenza delle seguenti tipologie forestali: 1) orno-ostrieti, lungo il versante del Monte Altissimo; 2) querceti e castagneti, per lo più lungo il basso versante sinistro della Valle del Re di Gianico e lungo il medio-basso versante del Dosso Blussega e del Monte Altissimo; 3) piceo-faggeti, siano di substrati silicatici, sull’alto versante nord-occidentale del Dosso Blussega, o di substrati carbonatici, nel bacino della Valle Selva; 4) peccete montane, localizzate nel medio-alto versante della Valle del Re di Gianico presso località Cervera e delle peccete altimontane dei substrati carbonatici localizzate sull’altipiano carsico di tra Plai e la Val Sorda; 5) abieteti, in località Cervera lungo il basso versante della valle del Re di Gianico; 6) lariceti tipici ed in successione, spesso misti a betuleti su versanti più acclivi, lungo l’alto versante sinistro della Valle dell’Inferno; i pascoli sono dislocati sia sul massiccio del dosso Blussega sia nell’altopiano di Plai-Pradazzo-Pratolungo.

Esine

Il territorio del Comune di Esine si estende si trova nella bassa Valle Camonica, quasi esclusivamente in sinistra idrografica del fiume Oglio. Confina a est con il Comune di Berzo Inferiore, a nord con il Comune di Cividate Camuno, a nord-ovest con il Comune di Piancogno, ad ovest con i Comuni di Darfo Boario Terme e Gianico (quest’ultimo unicamente nella porzione di territorio in quota), a sud con il Comune di Bovegno.

Il Comune si estende in direzione NW-SE per circa 30 chilometri quadrati, dal fondovalle, dove insiste l’area urbanizzata del capoluogo e delle frazioni Sacca e Plemo, fino alla cresta di confine costituita dalla dorsale Monte Colombino (2.134 m s.l.m.) – Monte Crestoso (2.207 m s.l.m.) – Monte Stabil Fiorito (1.997 m s.l.m.) – Monte Rosello (2.030 m s.l.m.).

 Il territorio è caratterizzato da versanti ripidi alternati a pianori o zone a morfologia più dolce, separati da valli dal medesimo aspetto: in particolare in quota si segnala il pianoro costituito dalla valle di Rosello e dalla valle di Rosellino, confluenti nella ripida valle dell’Inferno-valle del Resio, caratterizzata da una gola ripida e scoscesa, che sfocia nel fiume Oglio tra Sacca e Plemo.

Dalla cresta Monte Colombino – Monte Fra (2.158 m s.l.m.) – S.Glisente (1.955 m s.l.m.) nascono numerosi corsi d’acqua che confluiscono nelle valli Cul, Cavena e Canile, anch’esse caratterizzate da alvei incisi, soprattutto nel loro tratto terminale.

Il fondovalle è solcato dal fiume Oglio ed interessato dall’alveo del torrente Grigna, affluente di sinistra del fiume Oglio, proveniente dalla valle omonima.

La proprietà assestata comprende prevalentemente castagneti, che occupano una fascia estesa nell’orizzonte submontano fino al limite delle faggete, aceri-frassineti, lungo la valle del Resio, peccete montane e altimontane, lariceti frequentemente diffusi alle quote superiori ai 1.500 m s.l.m., in località Vaccaret, Scandolaro, Dos de l’Asino, malga Foppole, oltre i quali vi sono ampi pascoli o arbusteti.

Gianico

Il Comune di Gianico si estende lungo il versante orografico sinistro del Fiume Oglio, nella media-bassa Valle Camonica; esso confina a nord con i Comuni di Darfo Boario Terme ed Esine, a sud con Artogne ed a est con Bovegno, comune della vicina Val Trompia.

La maggior parte del territorio comunale si estende per circa 800 ha in direzione est rispetto al centro abitato fino a raggiungere il crinale Monte Rosello-Monte Muffetto che separa la Valle Camonica dalla Valle Trompia. L’esposizione prevalente del versante é a nord: le proprietà comunali si presentano ben accorpate lungo tale versante, prevalentemente esposte a nord, con limiti altitudinali compresi tra 350 m s.l.m. e 2.030 m s.l.m. (Monte Rosello).

Le superfici boscate assestate occupano prevalentemente le stazioni di versante, frequentemente intercalate da prati-pascoli e radure pascolive interne al bosco, localizzate prevalentemente in corrispondenza dei terreni meno acclivi; lungo il profilo altitudinale si susseguono castagneti faggete, abieteti, lariceti ed alnete di ontano verde. I pascoli si trovano per lo più dislocati nelle stazioni cacuminali del territorio comunale, oltre il piano altimontano, verso l’Orizzonte subalpino vero e proprio, generalmente al di sopra del limite superiore della vegetazione forestale: le stazioni pascolive giacciono generalmente su terrazze moreniche e su settori di versante poco inclinati, fino ad occupare postazioni propriamente cacuminali, su terreni comunque di media acclività, in particolare per quanto riguarda tutto il settore a Est della cosiddetta località Stanga di Bassinale, al confine con il vicino territorio comunale di Artogne.

I pascoli di proprietà comunale possono essere suddivisi in tre comparti principali: la stazione di Prato delle Baite, il complesso malga Cimosco – malga Paglia – malga Campelli ed il complesso malga Rondeneto – malga Luca – malga Prato del Larice.

Pian Camuno

Il territorio comunale di Pian Camuno si sviluppa nella bassa Val Camonica in sinistra idrografica dell’Oglio, dove si estende dall’alveo del fiume fino alla sommità del versante. In particolare, il territorio comprende il settore della piana di fondovalle posto in sinistra ed il versante sinistro della Val Camonica, nel tratto compreso tra il Valzello Pelucco e il Torrente Re di Gratacasolo. Il comune di Pian Camuno confina a Sud con Pisogne, a Nord con Artogne e a Est con la Valle Trompia. Verso Ovest, con il Comune di Costa Volpino, in territorio bergamasco.

Ex Comune di Prestine

Il territorio dell’ex Comune di Prestine (si ricorda infatti che con LEGGE REGIONALE 21 APRILE 2016 N. 9 il Comune di Prestine è stato incorporato nel Comune di Bienno) si trova entro la porzione più settentrionale del territorio della Valle Grigna, in sinistra idrografica della bassa Valle Camonica: la sua estensione è di circa 16 chilometri quadrati, e si sviluppa prevalentemente in direzione WNW-ESE, attraversando una fascia di territorio montano che segue longitudinalmente l’andamento del torrente che incide in sequenza la valle di Croce Domini, la Valle di Campolaro e la Valle delle Valli; in destra idrografica il confine comunale risale da località Belvedere, attraversa la Piana del Zuf e, mantenendosi sullo spartiacque risale fino al Monte Trabucco (2.230,5 m s.l.m.) per poi ridiscendere seguendo la cresta che passa per i Corni di Vaiuga fino alla Valle di Croce Domini, che fa da confine fino al Passo Croce Domini (1.893,5 m s.l.m.); da qui limiti comunali, superando tale spartiacque, giungono alla valle di Cadino, per poi ripiegare verso sud-ovest lungo la cresta che dal Monte Rondenino (2.088 m s.l.m.), passando per località Travagnolo, arriva al Monte Fles (1.704 m s.l.m.); da qui il confine scende verso località Novale e Ronfadeno, affacciandosi verso la Valle Grigna.

Il territorio dell’ex Comune di Prestine confinava a Nord con il Comune di Breno, ad Ovest e Sud con il Comune di Bienno, a Est con il Comune di Bagolino.

La conformazione del territorio deriva principalmente dall’assetto geologico e strutturale delle masse rocciose che vi affiorano, ovvero dalla loro erodibilità nei confronti degli agenti esogeni; la quota minima del territorio è di 520 m s.l.m., presso il centro abitato di Prestine, mentre la quota massima è di 2.228 m s.l.m., corrispondente al Monte Trabucco, sopra Campolaro

Le proprietà comunale è abbastanza omogenea, essendo dislocata in due sole zone del territorio comunale: nella porzione occidentale, in ambiente submontano, si trovano soprassuoli ascrivibili prevalentemente agli orno-ostrieti, con limitati settori a castagneto o faggeta; nella porzione centrale, in ambiente montano, per lo più lungo il medio-basso versante del Monte Fles, si trovano peccete ed abieteti; tali formazioni sono comprese all’interno dei confini del Parco dell’Adamello.

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Ultimo aggiornamento
24 ottobre 2022